Quella mattina, quando Goffredo andò al fiume trovò una bruttissima sorpresa: la superficie era nera come la pece e i pesci venivano a galla nel disperato tentativo di trovare un po’ di ossigeno. Davanti a quello scempio, il ragazzo provò una fitta al cuore ed ebbe la netta sensazione che il nero dell’acqua si diffondesse nelle sue vene e contaminasse tutto il suo corpo.

All’improvviso sulla riva opposta del fiume, si materializzò una strana figura bianca che si diresse verso Goffredo, fluttuando sull’acqua. Era una donna alta e snella con un lungo mantello bianco e i suoi tratti non si distinguevano bene, perché era semitrasparente come se fosse fatta d’acqua.

- Ciao Goffredo! – sussurrò – Sono lo spirito del fiume ed ho bisogno del tuo aiuto.

Poi sorridendo, lo toccò sul cuore. Immediatamente Goffredo venne risucchiato in una dimensione dove il tempo e lo spazio non avevano più alcun significato. Rivisse il passato, quando il fiume era pulito e l’uomo non aveva ancora inquinato il mondo, poi venne trasportato in un futuro non molto lontano. Il mondo si era trasformato in una landa desolata e sembrava che avesse l’intenzione di scacciare il genere umano. La luce del sole era offuscata da una densa nube grigia di smog. Camminava nella strada senza essere visto. Molti indossavano una maschera antigas per riuscire a respirare e un bambino, piangendo, cercava di placare la sua sete bevendo da una pozza di acqua sporca. Come sempre, gli adulti inquinano e i bambini ne subiscono le conseguenze!

Ormai Goffredo aveva scoperto la verità e fu così che lo spirito del fiume lo riportò al presente.

Carico di emozioni, guardò l’acqua sporca e maleodorante e tutti quei rifiuti sulla riva. Si sentiva veramente addolorato.

- D’ora in poi m'impegnerò per salvaguardare il mondo ad ogni costo – disse.

E da quel giorno Goffredo mantenne la sua promessa.

Classe II B (2011 - 2012) Istituto Gesù e Maria