Un'idea luminosa

Laura era molto distratta, non spegneva mai le luci e la sua casa di sera sembrava un gigantesco albero di Natale. Quello che accadde, fu davvero molto strano e per certi versi terribile.

Laura era una ragazza di quattordici anni, molto carina, ma viziata e menefreghista. La sua stanza sembrava un campo di battaglia con gli oggetti e i vestiti sparsi dappertutto. Viveva con i suoi genitori, che però quella sera erano usciti per andare al cinema e quindi era sola in casa.

Come al solito non le andava di studiare e stava stesa sul divano a guardare annoiata la tv: teneva accesi la radio, il computer e tutte le luci nelle stanze perché sosteneva che così si sentiva meno sola. Ad un certo punto ci fu un blackout e le luci si spensero. Incredibilmente però la televisione rimase accesa. Laura era molto impaurita e quando si alzò per andare a cercare la torcia elettrica sullo schermo apparvero delle strane immagini: dapprima uno scarafaggio, poi un pettirosso ed infine uno strano essere blu, una specie di alieno che le fece segno di avvicinarsi. Lei avrebbe voluto scappare lontano, ma non poteva e si avvicinò camminando come un automa. Quando toccò lo schermo ci fu un lampo e venne risucchiata dal televisore. Viaggiò a lungo sospesa nel tempo, tra passato, presente e futuro. Alla fine giunse in una città coperta di neve, sommersa in un buio perenne dove le persone camminavano tristi con lo sguardo fisso nel vuoto. Accanto a lei c’era l’alieno e capì che le avrebbe fatto da guida.

- Mi chiamo Borno e questo è il futuro della Terra. Sono costretto a vivere in questo mondo triste e desolato a causa delle persone come te. Mi sono fidato e ti ho lasciato fare, sperando che, prima o poi avresti capito, però mi hai deluso, hai deluso tutti, ma soprattutto hai deluso te stessa.

Ci fu nuovamente un lampo e Laura, si ritrovò nel salone di casa sua.

Offesissima, corse a buttarsi sul letto e stette per delle ore con la testa sotto il cuscino, poi però la sua mente si aprì e capì in che modo avrebbe rimediato al danno che aveva fatto.

Indisse un concorso con in palio una grossa somma di denaro che attirò molta gente. I concorrenti avrebbero dovuto resistere per due settimane senza usare tutte le comodità tecnologiche moderne. Si sarebbero fatti luce con le candele e sarebbero andati a piedi a giocare al parco con i figli.

Al sindaco piacque molto questo concorso e decise che, ogni mese, per un giorno, la città sarebbe rimasta senza elettricità: con i soldi risparmiati avrebbe pagato degli insegnanti che sarebbero andati nelle scuole ed insegnare ai giovani l’importanza del risparmio.

Visto che una ragazzina di quattordici anni era riuscita a salvare una piccola città, tutti gli uomini facendo il minimo indispensabile, avrebbero potuto salvare la Terra.

 

Classe II A (2011 - 2012) Istituto Gesù e Maria

 

Lista "Eco fiabe"
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