In una grigia mattina di febbraio, in cui grandinava e pioveva molto, quando i ragazzi della III A arrivarono in classe, rimasero davvero senza fiato per lo stupore.
Una goccia di pioggia, che emanava uno strano bagliore, bussava sul vetro come se volesse entrare.
- Wow, sembra un mini arcobaleno! – esclamò Eugenia
- Ma stiamo forse sognando? – dissero alcuni ragazzi in coro
- È come la luna che brilla in cielo di notte – sussurrò Domitilla molto emozionata.
- Se picchia sul vetro ci sarà un motivo – dissero Sofia e Raul – dai facciamola entrare!
Quando i ragazzi spalancarono la finestra, la gocciolina si lasciò trasportare dall’aria all’interno della classe e con una piroetta si posò dolcemente sulla cattedra.
I ragazzi, affascinati, la seguirono con gli occhi. Nel silenzio più totale incredibilmente, la goccia incominciò a parlare.
- Una strega malvagia – disse – invidiosa della mia intelligenza, mi ha trasformato così. Vi prego, aiutatemi a tornare come prima!
All’inizio i ragazzi non sapevano cosa fare, ma poi ebbero un’idea strabiliante. Si misero in circolo intorno alla cattedra ed iniziarono a massaggiarsi il cervello, come facevano durante il laboratorio di scrittura creativa: la loro fantasia galoppò in maniera irrefrenabile e in un attimo la gocciolina diventò una bellissima fata.
- Grazie di cuore per il vostro aiuto, non rinunciate mai alla fantasia, perché ha un potere immenso.
Detto questo sparì.
I ragazzi guardarono fuori dalla finestra e videro che nel cielo c’era un meraviglioso arcobaleno, luminoso come il vestito della fata.
Classe III A (2011 - 2012) - Scuola primaria Tintoretto