Sirio Minuto aveva nove anni ed era così piccolo che molti non si accorgevano di lui e veniva trascurato da tutti. Per questo era molto triste e trascorreva lunghe ore nella Biblioteca Corviale a leggere. Quando leggeva, sognava di essere il protagonista delle storie e si immaginava alto, bello, forte e conosciuto da tutti. Si sentiva veramente felice!
Un giorno quando arrivò in biblioteca, si accorse che c’era nell’aria qualcosa di veramente strano. Tutte le luci erano spente e sembrava che non ci fosse nessuno.
- C’è qualcuno? – mormorò con voce tremante – Rispondete, vi prego, che ho un po’ di paura!
Non rispose nessuno, ma Sirio che desiderava molto leggere, si fece coraggio ed entrò nella sala ragazzi.
Non si vedeva nulla. Il ragazzo avanzò lentamente, urtando più volte tavoli e sedie. Alla fine inciampò su qualcosa che non riuscì a vedere e si ritrovò disteso a terra, con il naso sul tappeto. Quando alzò la testa, non credette ai suoi occhi. Al centro della stanza, sospeso a mezz’aria, fluttuava un libro molto grosso che emanava una luce splendente. Era chiuso da un robusto lucchetto, ma questo non sembrava un problema, perché sul pavimento, proprio sotto al libro, c’era una chiave molto bella che sicuramente avrebbe aperto la serratura. Il ragazzo si alzò e per lunghi istanti non riuscì a muoversi, poi avanzò lentamente verso il libro, intimorito da quella strana luce. Prese la chiave e trattenendo il fiato aprì il lucchetto. Immediatamente il libro si spalancò e risucchiò Sirio, trascinandolo in un vortice senza fine. Il ragazzo gridò disperato, ma nessuno venne in suo soccorso. Quando ormai aveva perso ogni speranza, il vortice cessò all’improvviso. Sirio si ritrovò appeso ad un albero che stava al centro di un prato immenso. In lontananza si vedeva una costruzione dall’aspetto familiare. Il ragazzo scese dall’albero e s’incamminò verso quell’edificio. Era molto distante e dovette camminare per tantissime ore. Quando arrivò non credette ai suoi occhi. Era la Biblioteca Corviale!
Si trovava però circondata da piante cariche di spine. Con molta fatica Sirio riuscì ad entrare, ferendosi dolorosamente con i rovi. Si diresse immediatamente nella sala ragazzi per vedere se era cambiato qualcosa. Rannicchiata in un angolo, c’era una ragazza con gli occhi verdi ed i capelli ondulati del colore delle foglie d’autunno. Indossava un lungo vestito bianco, tutto stracciato. Il suo viso esprimeva un senso di dolcezza, ma era molto triste e sembrava sul punto di piangere. Era Sonia, che raccontava delle bellissime storie ai bambini della Biblioteca Corviale.
- Io ti conosco, – mormorò Sirio – anche se mi sembri molto diversa. Che ti è successo?
- Pri, prigionieri – balbettò Sonia – Sia, siamo tutti prigionieri!
Il piccolo Minuto aveva mille domande da porre a Sonia, ma non riuscì a dire nemmeno una parola, perché un essere mostruoso si materializzò dal nulla e lo aggredì ringhiando. Era una specie di grosso rettile, con un numero imprecisato di teste, occhi e gambe. Non aveva braccia e le sue gigantesche mani erano direttamente attaccate al tronco. Il suo corpo era ricoperto da squame color verde vomito e da bolle giallastre piene di pus.
Sirio, cercando di difendersi, lanciò un grosso vocabolario di latino addosso al mostro che però schivò il colpo e non si fermò. Rimaneva solo la fuga!
Cominciò a correre, come mai aveva fatto in vita sua, ma il mostro era molto veloce e guadagnava terreno. Arrivò alla porta della biblioteca e provò ad aprirla, ma non ci riuscì: era in trappola!
Quando ormai Sirio aveva perso ogni speranza di salvarsi, si materializzò a mezz’aria il libro magico spalancato. Il ragazzo senza pensarci due volte ci saltò dentro e si ritrovò nel vortice che ormai conosceva bene. Il mostro tentò di seguirlo, ma la sua grossa pancia glielo impedì.
Sirio giunse da qualche parte, ma quando cercò di capire dove si trovava non ci riuscì, perché, sfinito dall’emozione, svenne, cadendo a terra come un sacco di patate.
Quando riprese i sensi, si ritrovò nella sala lettura della Biblioteca Corviale. C’erano attorno a lui Antonio, Betta, Sonia e Luciano che lo guardavano con aria preoccupata.
- Aiuto! Il mostro! Salvatemi! – urlò con quanto fiato aveva in gola.
- Tranquillo Sirio – sussurrò Betta con voce materna – qui sei al sicuro. Il libro luminoso è una porta magica che conduce in un mondo parallelo. Lì il mostro ha imprigionato tutti e solo tu puoi salvarli perché sei così piccolo da entrare nel libro.
- Ma come posso sconfiggere il mostro? – chiese Sirio molto preoccupato.
- Devi farti aiutare dal libro magico. – disse Betta – Quando sarà il momento capirai come funziona. Purtroppo non posso spiegarti di più.
- In bocca al lupo, ragazzo mio! – gli disse Antonio con voce ferma – Mi raccomando, quei poveretti dei nostri doppi sono nelle tue mani!!!
- Ma come fate a sapere tutte queste cose? – chiese Sirio titubante
- Scusaci – rispose Luciano in tono grave – ma è un segreto che abbiamo giurato di non rivelare a nessuno. Devi fidarti di noi, non hai altra scelta
Accompagnarono Sirio nel bagno riservato al personale, dove nella sala server era conservato il libro magico. Il ragazzo abbracciò tutti e senza pensarci un attimo si gettò nel vortice.
Quando giunse nel mondo parallelo, si ritrovò nella Biblioteca Corviale e davanti a lui c’era incredibilmente il suo doppio! Era come guardarsi allo specchio!
- Mi chiamo Oiris – disse il ragazzo – Vieni con me ti aiuterò a sconfiggere il mostro.
Lo accompagnò nella sala multimediale, dove disteso sopra un grosso tavolo, il mostro dormiva, ronfando come un maiale raffreddato.
I due ragazzi lo colpirono sulle teste con una pesante sedia, ma il mostro si svegliò e balzò in piedi senza aver subito nessun danno.
- Presto Oiris aiutami! – gridò Sirio in tono concitato.
Sollevarono a fatica un televisore da 42 pollici e lo gettarono addosso al mostro che però non si fece nemmeno un graffio.
Cercarono allora di schiacciarlo, rovesciandogli contro lo scaffale pieno di videocassette e dvd, ma il mostro si rialzò, solo un po’ infastidito dalla rottura di due o trecento bolle che schizzarono il loro contenuto nauseabondo in faccia ai nostri eroi.
- Siamo spacciati! – urlò Oiris – Non abbiamo speranze contro di lui!
Ma proprio in quel momento sopra le loro teste apparve il libro magico. Dopo un attimo di esitazione i ragazzi lo presero e lo puntarono contro il mostro. Dalle pagine fatate si sprigionò una luce accecante che colpì quell’essere immondo disintegrandolo. Di lui rimase solamente una pozza nauseante di pus. I due ragazzi si abbracciarono felici. Subito dopo giunsero tutte le persone della biblioteca e festeggiarono insieme ai due minuscoli, grandi eroi, la riconquistata libertà.
Sirio ritornò nel suo mondo e da quel giorno, misteriosamente, cominciò a crescere in maniera vertiginosa, fino a diventare il più alto della sua classe.
Dario Amadei e i ragazzi della Biblioteca Corviale durante un laboratorio di scrittura (settembre 2007)